Caro zio Mario,
Quando al telefono ti chiedevo come stavi, mi rispondevi “Da vecchietto, come vuoi che vada?” e ci ridevi su. Hai sempre avuto un temperamento allegro e burlone.
Sono triste perché non ci ritroveremo più intorno al tavolo alla rue des Sources, bevendoci un caffè e mangiando il dolce alla frutta oppure la brioche che ti piaceva tanto.
Ricorderò le discussioni sulla stagione dei funghi, sulla politica, sulla vita associativa, sui viaggi, sulla preparazione dell’orto e sulle tappe del “Tour de France”.
Ricorderò le tue mani che hanno sempre lavorato per te e per gli altri. Eri bravo a fare qualsiasi riparazione in casa e te la cavavi bene anche in cucina.
Per Natale hai fatto i biscotti natalizi che di solito facevi con Esther e stavolta c’era Ines ad assisterti. In mezzo al tavolo avevate edificato una piramide di biscotti. Erano buonissimi. Ne hai riempito una scatola affinché la portassi in Belgio per mangiarli in famiglia.
Ricorderò con nostalgia tutti questi bei momenti.
È venuto per te il momento di raggiungere la zia Esther ed è insieme che vi voglio ricordare. Felici, raggianti e uniti per sempre.
Daniela e Erick